25/10/08

Migliaia sui lungarni pisani per la scuola e l'università pubbliche

da Liberazione del 24/10/2008

Cristina Polimeno*

Pisa
A Pisa è una giornata di cielo grigio che minaccia pioggia, e l'atmosfera s'intona alla disposizione d'animo di chi ha sfilato in difesa dell'università pubblica.
Lo scorso 8 ottobre un'assemblea di ateneo si era trasformata in un raduno di 3mila persone che in Piazza dei Cavalieri aveva dato inizio a una stagione di mobilitazione inedita, almeno quanto a partecipazione. In queste settimane il movimento ha occupato facoltà e autogestito aule, centinaia di persone hanno partecipato attivamente, spesso per la prima volta, alla vita politica del loro ateneo e di questo Paese. Assemblee, gruppi, tavoli di lavoro hanno dibattuto e spiegato alla città cosa significhi smantellare l'università pubblica - per gli studenti, per i ricercatori, per il personale, per l'economia della città, per il futuro di un paese che, senza cultura, è destinato a essere povero di democrazia e privo di futuro.
Il 23 ottobre il corso della città si trasforma in una strada pedonale a senso unico, un fiume di giovani che scorre verso il concentramento di quella che si rivelerà essere la più grossa manifestazione cittadina a memoria d'uomo.
Ieri a Pisa abbiamo sfilato in più di 20mila, espressione di un movimento che finalmente è capace di parlare alla maggioranza delle persone, persone che si battono per i propri diritti, consapevoli che è in gioco il futuro. Ma il rischio per questo movimento è la frammentazione: non può esserci spazio per chi divide, così come non c'è spazio per le mediazioni con il governo. Questo movimento ha riempito le città; il suo flusso non può essere arginato né disperso, ma questa piena, per non perdersi in mille rivoli, deve puntare in alto, fare un salto di scala. Dobbiamo darci una prospettiva nazionale costruendo finalmente insieme una proposta politica articolata ma contemporaneamente unitaria, un laboratorio, una prospettiva che non solo ci dia un obiettivo ma che sappia arricchirsi della partecipazione della società civile per innestare nuovamente nel senso comune il binomio inscindibile di sapere e libertà.
*portavoce Gc Pisa

Postilla:
La vignetta con la Gelmini è stata portata dal Network Giovani alla manifestazione ed è opera di Giacomo G.; le foto sono state scattate e concesse da Emiliano Dovico.

19/10/08

Piattaforma Manifestazione - PISA PER IL SAPERE: No alla svendita dell'Università

L'accesso ad un'istruzione di qualità è condizione fondamentale per la crescita culturale della società. Le nuove generazioni non avranno questa possibilità.
Da troppi anni la Scuola e l'Università pubblica hanno rappresentato per i governi che si sono succeduti solo onerose voci di spesa da tagliare, piuttosto che istituzioni su cui investire. La Legge Tremonti (133/08) rappresenta il passo conclusivo di un processo di destrutturazione dell'università pubblica.

La Legge 133/08 presenta una serie di misure che, considerata la gravità inaudita, devono essere ritirate
immediatamente:

·I tagli progressivi fino a 1.400 milioni di euro costringeranno gli Atenei a trasformarsi in fondazioni didiritto privato, con un inevitabile e incontrollato aumento delle tasse d'iscrizione: l'Università per tutti di fatto sparirà, l'accesso all'istruzione diventerà un privilegio legato al reddito e non più un diritto.

·La privatizzazione delle Università-fondazioni renderà meno libera e indipendente la ricerca, vincolandola agli interessi dei finanziatori privati: la ricerca di base - non suscettibile di un immediato sfruttamento
economico – sarà annientata.

·La riduzione indiscriminata degli organici (solo 1 nuovo assunto per ogni 5 pensionamenti) renderà del
tutto impossibile garantire una didattica di qualità, con un appiattimento generale dell'offerta e l'incapacità di mantenere la copertura anche dei corsi fondamentali.

·Migliaia di precari della ricerca e del settore tecnico-amministrativo vedranno definitivamente svanire - dopo numerosi anni dedicati alla ricerca e all'Università - la possibilità di una stabilizzazione della propria posizione lavorativa. Un licenziamento preventivo. (art. 37 del ddl 1441 quater disposizioni in materia di stabilizzazioni).


Gli effetti di questi provvedimenti graveranno su ogni grado dell'Istruzione, negheranno a moltissimi l'accesso alla cultura, colpiranno anche le economie delle città universitarie come Pisa.

QUESTI PROBLEMI RIGUARDANO TUTTI

E' necessario rimettere subito il tema dell'istruzione pubblica, dell'Università e della ricerca al primo punto dell'agenda politica del paese.

Questo corteo è una tappa di una mobilitazione che proseguirà abbracciando diverse forme di lotta. Chiediamo alle istituzioni universitarie e del territorio di prendere una posizione chiara e forte e che dimostrino concretamente la loro opposizione alla legge. In difesa di un'università che sia realmente pubblica e per il ritiro immediato della legge 133/08. Invitiamo la cittadinanza, gli studenti e tutte le realtà associative e di movimento del territorio a partecipare al corteo.

E' quindi indetta una

manifestazione cittadina Giovedì 23 Ottobre

alle ore 15:00 con concentramento in Piazza S. Antonio.


Sinistra Per… (www.sinistraper.org)
Assemblea Polo Carmignani Occupato (http://1343.anche.no)
Rete nazionale ricercatori precari – nodo di Pisa
Coordinamento precari tecnici-amministrativi


Per eventuali informazioni cliccate su www.no133pisa.blogspot.com.

Nelle aule e per le strade: la protesta continua!

La protesta contro la legge 133/08, che ha visto la partecipazione di migliaia di studenti, docenti, precari e membri del personale tecnico amministrativo all’Assemblea di Ateneo tenutasi in Piazza dei Cavalieri lo scorso 8 ottobre, prosegue, passando dalla piazza e dalle aule di Facoltà.
Da lunedì 13 ottobre alla normale attività didattica delle Facoltà dovranno sostituirsi iniziative di informazione e approfondimento circa la situazione in cui presto verseranno gli atenei italiani in seguito alle misure adottate con la legge 133. Le facoltà rappresentano, infatti, il luogo dove meglio possiamo far incontrare tutte le componenti dell’università in momenti di vero confronto ed elaborazione.
E’ di vitale importanza che il clima di mobilitazione di questi giorni non si spenga e la protesta continui, al fine di evitare che quanto previsto da questo provvedimento venga riconfermato dalla legge Finanziaria.

Riteniamo essenziale che, in un momento tanto critico per l’università pubblica, il mondo accademico tutto faccia sentire la sua voce in un coro unanime di protesta che veda schierarsi su un unico fronte anche quelle parti che in altri momenti sono state tra loro contrapposte.
Docenti, studenti, ricercatori personale amministrativo sono chiamati a spendersi, ciascuno per la sua parte, in prima linea in una protesta che li veda tutti come protagonisti attivi nella difesa compatta del sistema universitario pubblico.
Per quest’obiettivo è fondamentale raggiungere l’opinione pubblica. Il 23 Ottobre, quindi, ci sarà una manifestazione col fine di dimostrare che l’Università, la ricerca e l’istruzione sono temi che devono riguardare l’intera società e Pisa come città universitaria.
Vi esortiamo, dunque, ad unirvi alle varie iniziative previste in questi giorni e a non sottovalutare la drammaticità della situazione, anche se ciò dovesse significare rinunciare oggi ad una lezione che a breve potrebbe non esserci più garantita.